Cristina Benedetti – Velare l’apparire, svelare l’intimità’, Udine 2016

(…) A tratti, compare qualche silhouette smarginata che reca impresso il movimento dell’indossatrice in passerella, o si intuiscono le forme del manichino che riempiono i completi intimi; altre volte, reggiseni e mutandine sembrano biancheria stesa ad asciugare su un filo rivelatore; in genere, i capi si presentano appesi a grucce più o meno visibili e, nella lavorazione a cui Olga sottopone l’immagine, finiscono per assumere un aspetto fantasmatico. Di questa stessa natura è anche l’unico “corpo” femminile che campeggia al centro di un’opera di maggiori dimensioni rispetto alle altre.Uno spazio bianco destinato ad essere riempito dai diversi accessori che lo circondano, di poco più consistenti, o un’entità irriducibile ed estesa che ha espulso da sé quegli oggetti, proiettandoli all’esterno e tuttavia mantenendo con essi un legame, attraverso un sistema di linee e di fili? Li porta come al guinzaglio o talvolta sono essi a legarla?

Ci soccorre forse il titolo del pannello, il nome archetipico di questa creatura: Eva (con l’ironica aggiunta Modello Giuditta, riferimento ad una dissacrante e surreale sfilata di moda di cui è protagonista Roberto Benigni nel film “Il piccolo diavolo”). Siamo tutte noi, nel nostro intimo contatto con la nostra madre primigenia e senza volto, o è il contenitore di una presunta essenza del femminile, declinabile in apparenze mutevoli (e preferibilmente seducenti)?

(…)Tornando ai corpi assenti, ciò che mi colpisce non è il fatto che questi abiti, accessori e ornamenti si presentino da soli, come oggetti separati dai corpi che li sceglieranno o ai quali sono destinati, ma il fatto che siano privi di una tonalità emotiva tale da rinviare ad un corpo, e ad un corpo desiderante. Non un corpo che desideri l’oggetto, ma che viva il proprio desiderio nel flusso e nel ciclo vitale, e del quale l’oggetto rimanga impregnato anche in assenza. (…)

Cristina Benedetti è laureata in filosofia e insegna lettere nella scuola superiore. Presta da molti anni la sua voce a letture pubbliche in vari contesti e scrive poesie